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Il potenziale inespresso in azienda

Sono certa che una delle cose che più disturba l’uomo è sapere di avere capacità e non trovare la strada per metterle in campo.  Credo che sia una delle cause più frequenti di malessere.

Ti è mai capitato di poter fare o dare di più, ma non riesci ad esprimerti, ad agire perché non ti viene data la possibilità? O peggio, perché hai paura di mettere in discussione ciò che ora stai facendo?

A lungo andare il tarlo dell’insoddisfazione diventa fastidio e poi conflitto interiore. Metti in discussione ogni cosa che fai. Ma non apporti alcun cambiamento. Allora le tue azioni quotidiane diventano lentamente noiose, poi fastidiose, alla fine disturbanti.

Questa tensione si sviluppa in tutti gli ambiti della vita. Ma è nell’ambito professionale e lavorativo che crea maggiori problemi.

In azienda, lo scopo del manager dovrebbe essere poter ottenere la migliore prestazione possibile da parte dei propri collaboratori. Ma paradossalmente trascura l’aspetto che maggiormente influisce sulla performance: le aspirazioni e le potenzialità dei suoi uomini.

Ogni persona è diversa ed ogni persona può esprimere il meglio di sé in uno specifico ambito o settore.

Il manager tradizionale e poco avvezzo al cambiamento spesso non si cura del potenziale del singolo collaboratore. Non ne approfondisce le capacità e le ambizioni. Non si pone nei suoi confronti con l’obiettivo di coglierne e accoglierne la creatività e la capacità di assumersi delle responsabilità.

Come può un manager, attraverso un percorso di coaching, cogliere questa esigenza  e cambiare un modus operandi obsoleto e poco efficace?

Partiamo da alcune parole chiave molto care al business coaching:

Cambiare linguaggio. Esplorare. Incoraggiare.

Coinvolgere. Delegare.

Aprirsi alle proposte. Responsabilizzare.

I manager si scoraggiano pensando di “non aver tempo”. Il punto è proprio il tempo!  Sempre, indiscutibilmente, dopo un percorso di coaching in azienda, il leader si accorge di aver guadagnato tempo perché i suoi uomini sono maggiormente  responsabili, motivati e portano avanti il lavoro con maggiore autonomia.

Il tempo impiegato per il coaching verrà restituito in termini di pro-attività dei singoli e del team.

Il coaching in azienda modifica sostanzialmente la visione classica di approccio alle risorse umane e mette la persona, in questo caso il collaboratore, al centro del suo business. Orienta verso una visione di scoperta delle risorse degli individui al fine di trarre il meglio da loro e costruire una squadra coesa, motivata, positiva.

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