
Unici e irripetibili: la meraviglia dell’essere umano
Siamo unici e irripetibili! E’ il primo monito che mi colpì quando iniziai a studiare il metodo del coaching. E siamo terribilmente presuntuosi perché vogliamo per forza interpretare e capire la realtà e il vissuto degli altri.
Uno degli esercizi più interessanti, quando si lavora in team, è mostrare al gruppo un’immagine, una foto o un quadro e lasciare che ognuno riporti le proprie sensazioni, le proprie interpretazioni, i particolari che ha colto.
Diventa chiaro così che il quadro non è uno solo, ma tanti, tutti diversi.
Tutte le persone evidenziano particolari differenti. Ogni interpretazione è personale. Le persone raccontano ciò che vedono in base alle parole che hanno a disposizione, ai pensieri, alle convinzioni, all’esperienza personale, ai valori, all’educazione e all’ambiente in cui hanno vissuto.
Esistono miliardi di realtà, ognuna diversa per ogni essere umano vivente.
L’unico modo per aprirsi davvero agli altri è ascoltare empaticamente, raccogliere l’interpretazione della persona che abbiamo di fronte. Ascoltare ciò che sente l’altro. Sentire come sente l’altro e calarsi totalmente nella sua realtà. Per fare questo è necessario abbandonare il giudizio, l’interpretazione secondo i propri schemi e modelli.
Quando ho colto la grandezza di questo concetto ho capito la meraviglia dell’essere umano, le infinite possibilità, l’infinita varietà di sfumare con le quali le persone dipingono le loro tele di vita.
Quando facciamo nostro questo concetto siamo disposti ad ascoltare diversamente chi ci sta di fronte, ad apprezzare nuovi punti di vista, riflessioni diverse.
E soprattutto smettiamo di confrontarci e giudicarci secondo i parametri imposti e scopriamo di essere meravigliosamente unici.
Impariamo il concetto di rispetto! il più profondo rispetto per il nostro modo di sentire e per il sentire dell’altro. Rispetto per le specificità, per le emozioni, per i pensieri, per i valori di ognuno.